Lo Stelvio

Scritto così "lo Stelvio" uno pensa sia uomo in realtà si chiamo il passo dello Stelvio ecco perché si legge al maschile, si tratta però di una montagna, come tale è femmina.
La femmina va corteggiata altrimenti ti respinge, anche lo Stelvio in quanto tale va corteggiato, ci si deve avvicinare poco alla volta giorno per giorno a piccoli passi fino alla sua conquista, ci vogliono mesi di preparazione, quando poi riuscirai nell'intento vorrai provarlo in tutti i versanti.
In ogni salita un emozione nuova diversa, sensazioni profonde di intimità tra te e lei (la montagna) una volta arrivato in cima è quasi normale che al sudore si mischino anche lacrime di gioia ed emozione.
Non ti basta una volta, la prima volta sarà indimenticabile e l'ultima sperando che non lo sia è sempre più bella, gli obbiettivi sono tanti, la prima volta stupore non sai dove guardare, troppe cose da vedere, il panorama è incredibile, forse solo salendo a piedi si coglie tutto, in bici certo si coglie molto di più rispetto all'auto.
La seconda volta vuoi fare meglio della prima, però sali con la consapevolezza di esserci già salito, senti una certa intimità, quando arrivi in cima l'emozione è ancora più grande della prima volta.
La cosa fondamentale è arrivare preparati vestiti a festa puliti sbarbati e profumati come nelle migliori occasioni, niente va lasciato al caso altrimenti "lei" ti rimanda a casa deluso e amareggiato, non perdona e non ama essere presa in giro.
Meditate su queste metafore, un consiglio spassionato, è una salita che almeno una volta nella vita di un ciclista va fatta, vale più di mille gare o competizioni varie, i suoi saranno ricordi indelebili.