A Natale una mia collega che abita quasi in Svizzera e che sa che mi piace andare in bici mi ha regalato questo libro ... trovato quasi per caso sugli scaffali di una libreria.
L'ho trovato molto simpatico ... umoristico ma nello stesso tempo molto reale.
Questa la recensione del libro:
Dal caldo della Puglia al verde della Svizzera: un viaggio sentimentale, ironico e bizzarro, assurdo e divertente, di un emigrante di seconda generazione che ritorna dove è nato e dove ha vissuto nei primi dieci anni di vita. Un viaggio al contrario, due mondi opposti, tra Nord e Sud Italia, fino all'arrivo nella tranquilla Svizzera. Partenza da Putignano, nel sud-est barese, 20 kg di bagagli, 14 giorni di viaggio fino a Lyss, cittadina elvetica nel cantone di Berna dove l'autore ha vissuto fino ai dieci anni, figlio di emigranti di Monopoli.
Queste sono le parole dell'autore nell'introduzione al libro:
"Questo libro non è la descrizione minuziosa di ciò che mi è accaduto chilometro per chilometro dalla Puglia alla Svizzera. non è neanche un diario tout court. Anzi, a dire il vero, non parla solo di ciclismo o cicloturismo che dir si voglia. Ho avuto la sensazione che se mi fossi limitato a ciò, questo che avete per le mani sarebbe diventato uno dei tanti manuali (per carità, profondamente imperfetto) dedicato agli aspiranti viaggiatori a due ruote. Per esempio, gli appassionati che mi dovessero chiedere il tipo di rapporti usati sul San Gottardo o sulla via Emilia non si aspettino che io citi il 28 x 32 oppure il 48 x 13, perchè gli risponderei 896 e 624, che sono direttamente il risultato delle moltipilicazioni.
Durante lo scrivere ho divagato parecchio, perchè è l'essenza del viaggiare in bici la possibilità di lasciar divagare i pensieri. Quindi, quanta più "divagazione" coglierete nella lettura, tanto più mi persuaderò che il mio viaggiare abbia avuto successo" (Antonio Nebbia)
L'ho trovato molto simpatico ... umoristico ma nello stesso tempo molto reale.

Questa la recensione del libro:
Dal caldo della Puglia al verde della Svizzera: un viaggio sentimentale, ironico e bizzarro, assurdo e divertente, di un emigrante di seconda generazione che ritorna dove è nato e dove ha vissuto nei primi dieci anni di vita. Un viaggio al contrario, due mondi opposti, tra Nord e Sud Italia, fino all'arrivo nella tranquilla Svizzera. Partenza da Putignano, nel sud-est barese, 20 kg di bagagli, 14 giorni di viaggio fino a Lyss, cittadina elvetica nel cantone di Berna dove l'autore ha vissuto fino ai dieci anni, figlio di emigranti di Monopoli.
Queste sono le parole dell'autore nell'introduzione al libro:
"Questo libro non è la descrizione minuziosa di ciò che mi è accaduto chilometro per chilometro dalla Puglia alla Svizzera. non è neanche un diario tout court. Anzi, a dire il vero, non parla solo di ciclismo o cicloturismo che dir si voglia. Ho avuto la sensazione che se mi fossi limitato a ciò, questo che avete per le mani sarebbe diventato uno dei tanti manuali (per carità, profondamente imperfetto) dedicato agli aspiranti viaggiatori a due ruote. Per esempio, gli appassionati che mi dovessero chiedere il tipo di rapporti usati sul San Gottardo o sulla via Emilia non si aspettino che io citi il 28 x 32 oppure il 48 x 13, perchè gli risponderei 896 e 624, che sono direttamente il risultato delle moltipilicazioni.
Durante lo scrivere ho divagato parecchio, perchè è l'essenza del viaggiare in bici la possibilità di lasciar divagare i pensieri. Quindi, quanta più "divagazione" coglierete nella lettura, tanto più mi persuaderò che il mio viaggiare abbia avuto successo" (Antonio Nebbia)
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