Storia e principi del Blog.

Il blog è nato con l'idea di fare un diario interattivo tra alcuni amici con una grande passione per la bici e il suo mondo.
Dopo un anno in cui sono avvenuti molti cambiamenti abbiamo trovato un giusta direzione.
Il nostro è un blog aperto a coloro che amano il ciclismo
, le competizioni, l' agonismo, le passeggiate domenicali, i raid, la mtb e credono nell'amicizia dimostrandolo costantemente con i fatti.
Alcuni di noi vincono con la bici, tutti vinciamo nella vita con la passione e l'impegno, senza barare. Sappiamo accettare le sconfitte e con la forza del sorriso ripartiamo entusiasti per una nuova sfida.
Ecco i nostri racconti, i nostri pensieri, le nostre goliardie,le nostre gare, le nostre foto.
Il nostro giro d'Italia in bici è iniziato, le tappe fatte e quelle da fare sono molte, dal mare, alle Alpi.
Siamo partiti in pochi e con il tempo il gruppo si sta consolidando sempre di più.

Buona lettura a tutti.

Considerazioni sulle GFondo

Approfitto della GFondo Colnago cui oggi ho partecipato per alcune considerazioni. Non è mia intenzione parlare dei dettagli agonistici della gara, di quelli scrivo sul mio di blog, ma vi sottopongo alcune riflessioni. Forse sto diventando vecchio (ciclisticamente parlando) ma inizio a far fatica a tollerare certe cose. Sto davvero sviluppando una sorta di idiosincrasia per la GFondo da 3mila/4mila e oltre persone. Certo c’è prova e prova, anche alla Pantani c’erano 3mila persone, ma un conto sono le prove alpine e un conto sono le prove come oggi che presentano ampi tratti di pianura in avvicinamento e ritorno dalle salite. La disanima è semplice: troppe persone e troppi rischi. Le Gfondo hanno il merito di aver avvicinato tanta gente al ciclismo e a certi tipi di prove, ma forse non tutti hanno la preparazione per affrontare queste prove. Sarà un caso, ma nel circuito di coppa lombardia che sto facendo nelle prove da 1200-1500 partecipanti gli incidenti sono molto meno numerosi. Oggi vi racconto quello che è successo. Pronti via e solita partenza a tutta (dopo essere stati fermi un’ora abbondante in griglia) e il gruppo subito si allunga e sfilaccia. Io partivo dalla griglia 501-1500, e quindi i primi ora che siamo passati sotto il tappeto erano già a tutta belli lanciati. Naturalmente tutti cercano di recuperare e ci si getta al folle inseguimento. Ad un certo punto (nemmeno 5km) in tangenziale (quindi strada blindata e chiusa al traffico e senza ostacoli esterni) durante l’attraversamento di una galleria (perfettamente illuminata) nonostante siamo in ideale situazione di inseguimento, senza restringimenti rotonde o varie, due a 55km/h riescono a toccarsi e uno parte come una trottola abbattendo numerosi ciclisti attorno, nemmeno fossero birilli del bowling. Urla, romure di bici e corpi sull’asfalto, vi lascio immaginare la scena. Sono stato letteralmente “miracolato” in quanto in pratica il primo dei non coinvolti. Ci tengo a precisare che a quella velocità e in quei momenti non puoi fare nulla, non hai tempi di reazione, o sei dentro o sei fuori. E’ stato un grande spavento. La mia gara a quel punto l’avevo già vinta, e tutto il resto che sarebbe venuto, sarebbe andato comunque bene. Certo che mi sono spaventato da matti, e il resto del trasferimento fino all’inizio della prima salita è stato sofferto, sempre occhi ovunque e una tensione che poco c’entra con il divertimento che ci dovrebbe essere. Abbiamo raggiunto la prima salita dopo 35km a 40km/h di media, è stata accolta come una liberazione. La gara è comunque andata bene, ho impiegato 5h05 a percorrere 155km con 2700mt a circa 30,6km/h di media e mi sono classificato intorno alla 150esima posizione a circa 40min dal primo, per il mio livello va benissimo.
Nessuno ci obbliga a fare nulla, tanto meno a partecipare a queste prove “affollate”, è vero… me la sono trovata nel circuito coppa lombardia e quindi vi ho partecipato, ma i rischi iniziano ad essere troppo alti in funzione del divertimento che ci dovrebbe essere. Perdonate lo sfogo.

3 commenti:

  1. Non c'è bisogno di perdonare uno sfogo di una persona equilibrata e riflessiva, quello da te citato è uno dei motivi che mi porta a non amare queste manifestazioni.
    Il numero spropositato di partenti la non omogeneità degli stessi porta ad avere molti rischi, la classifica finale estesa dal primo all'ultimo concorrente, la rivalità sugli amici fanno si che anche nei meno preparati e purtroppo nessuno me ne voglia "incapaci" di condurre una bicicletta nel gruppo creino dei rischi per la vita stessa propria e altrui.
    Meditate se questa è la direzione giusta che questo sport debba prendere.
    La direzione è ormai presa, la decisione spetta ai partecipanti decidere se continuare o abbandonare e cercare divertimento in un modo più sicuro.
    Agli organizzatori dico solo attenti al business, pensate alla sicurezza in gara degli atleti, non cercate in tutti modi di raggiungere numeri da capogiro che poi diventano sorte di malagestione e rischi spropositati tenendo conto che possa anche succedere il peggio e allora si che sono guai, quei soldi intascati non basterebbero a tutelarvi dalle vostre responsabilità, scrivere nel modulo di adesione che non vi assumete responsabilità non basta, la coscienza è solo vostra.
    Meditate.

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  2. E' da tempo che vado dicendo che le GF trasfigurano la realtà, basti pensare al post che ho scritto leggendo il cartello della Otzailer che manipolava dissacrandolo il mitico I Have a dream !!!!!!!
    Ciclisti sottoposti a sacrifici enormi, fisici ed economici per un piatto di pasta o un pacco gara spesso di scarso interesse; con griglie di partenze disumane ( ma pare che alla pinarello lo hanno capito e hanno optato per la partenza alla francese); tempi di arrivo alti; percorsi pensati per la griglia rossa; bambole a iosa; incidenti anche mortali.......
    C'è qualcuno che pensa che per divertirsi bisogna per forza partecipare alla GF ?

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  3. Ovviamente complimenti per quelli che arrivano e riconoscono ancora la propria bici !!!!!

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Grazie per aver commentato.
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